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LINEE GUIDA AMIANTO






DECRETO MINISTERIALE
18 marzo 2003, n.101


Regolamento per la realizzazione di una mappatura delle zone del territorio nazionale interessate dalla presenza di amianto, ai sensi dell'articolo 20 della legge 23 marzo 2001, n. 93.

(G.U. n. 106 del 9 maggio 2003)



IL MINISTRO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO

di concerto con

IL MINISTRO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE

Vista la legge 23 marzo 2001, n. 93, concernente disposizioni in campo ambientale e, in particolare, l'articolo 20 che prevede la realizzazione di una mappatura completa delle zone del territorio nazionale interessate dalla presenza di amianto e la realizzazione degli interventi di bonifica di particolare urgenza;

 Visto l'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400;

Vista la legge 27 marzo 1992, n. 257, concernente disposizioni relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto e norme attuative;

Visto l'articolo 1 della legge 23 dicembre 1996, n. 662;

Visto l'articolo 17 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e successive modificazioni e integrazioni;

Ritenuto necessario procedere alla individuazione dei soggetti competenti, alla determinazione dei criteri e delle modalita' per l'accesso al finanziamento;

 Sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano;

 Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla sezione consultiva per gli atti normativi nell'adunanza del 13 gennaio 2003;

Vista la comunicazione al Presidente del Consiglio dei Ministri effettuata ai sensi della legge 23 agosto 1988, n. 400;

Adotta il seguente regolamento:




Art. 1.

Realizzazione della mappatura

1. Le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano procedono all'effettuazione della mappatura, anche sulla base dei dati raccolti nelle attivita' di monitoraggio ai sensi della legge 27 marzo 1992, n. 257, secondo i criteri e con gli strumenti di cui agli articoli 2 e 3. 2.
Le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, anche avvalendosi, mediante convenzione, della collaborazione dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente ed i servizi tecnici (APAT), dell'Istituto superiore di sanita' (ISS) e dell'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro (ISPESL), definiscono, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente regolamento, sulla base dei criteri di cui all'allegato B, la procedura per la determinazione degli interventi di bonifica urgenti.
3. I risultati della mappatura, i dati analitici relativi agli interventi da effettuare e le relative priorita', nonche' i dati relativi agli interventi effettuati sono trasmessi annualmente, entro il 30 giugno, dalle regioni e dalle province autonome di Trento e Bolzano al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
4. Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio procede con proprio decreto all'attribuzione delle risorse per la mappatura a favore delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano. Al finanziamento delle attivita' di mappatura e' destinato, secondo quanto indicato nell'allegato C, il 50% della disponibilita' totale delle somme di cui all'articolo 20 della legge 23 marzo 2001, n. 93.



Art. 2.

Criteri per la mappatura e per l'individuazione degli interventi urgenti

1. La mappatura consiste:
 a) in una prima fase di individuazione e delimitazione dei siti caratterizzati dalla presenza di amianto nell'ambiente naturale o costruito;
b) in una seconda fase di selezione di quei siti, individuati ai sensi della lettera a), nei quali e' accertata la presenza di amianto, nell'ambiente naturale o costruito, tale da rendere necessari interventi di bonifica urgenti.
2. La prima fase della mappatura, di cui al comma 1, lettera a), e' realizzata secondo le categorie di ricerca ed i parametri definiti nell'allegato A, tenendo conto che nella mappatura devono essere inclusi tutti i siti - compresi quelli per i quali sono gia' disponibili dati derivati da censimenti, notifiche, sopralluoghi - nei quali sia effettivamente accertata una presenza di amianto, nonche' le ulteriori localizzazioni che potranno essere individuate dalle regioni e dalle province autonome di Trento e di Bolzano.
3. La seconda fase della mappatura, di cui al comma 1, lettera b), e' realizzata sulla base dei criteri e della procedura individuati ai sensi dell'articolo 1, comma 2.
4. A supporto della rilevanza di un'area inserita nella mappatura, possono essere allegati eventuali dati statistici disponibili e studi epidemiologici relativi a patologie asbesto-correlate.



Art. 3.

Strumenti per la realizzazione della mappatura

1. La mappatura delle zone interessate dalla presenza di amianto deve essere realizzata avvalendosi di Sistemi informatici impostati su base territoriale (SIT), integrati da software specifico per le elaborazioni e le interrogazioni, secondo gli standard del Sistema informativo nazionale ambientale (SINANET) ed organizzato nel seguente modo:
 a) gestione anagrafica dei punti;
 b) gestione dei dati del sito e dei monitoraggi effettuati secondo quanto esplicitato all'articolo 2;
 c) rappresentazioni geografiche della diffusione territoriale dei siti con presenza di amianto o di materiali o di manufatti contenenti amianto, corredati dai dati sulla loro quantita' suddivisa tra materiali friabili e compatti e, laddove esistenti, da informazioni sulla concentrazione percentuale nelle varie matrici ambientali.
2. Ai fini della mappatura i siti devono essere georeferenziati.



Art. 4.

Interventi di bonifica

1. In sede di prima applicazione, fino alla trasmissione della documentazione di cui all'articolo 1, comma 3, tenuto conto delle situazioni critiche per la salute dell'uomo e l'ambiente, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, su indicazione delle regioni, delle province autonome di Trento e Bolzano e dei comuni interessati e tenuto conto dei criteri di cui all'allegato B, individua e finanzia gli interventi di bonifica di particolare urgenza.
2. Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio procede con proprio decreto all'attribuzione delle risorse per gli interventi di particolare urgenza a favore dell'ente territoriale competente. Al finanziamento degli interventi di bonifica di particolare urgenza, di cui al comma 1, e' destinato secondo quanto indicato nell'allegato C, il 50% della disponibilita' totale delle somme di cui all'articolo 20 della legge 23 marzo 2001, n. 93. 3. Le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano individuano gli ulteriori interventi urgenti da effettuare e definiscono le relative priorita' di attuazione.
4. Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, provvede con proprio decreto al riparto delle risorse disponibili.
5. Con accordi di programma, sottoscritti dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, dal Ministero della salute, dalle regioni e dalle province autonome vengono individuate le modalita' di finanziamento degli interventi urgenti e le modalita' di cofinanziamento pubblico e privato.
6. Ai fini di agevolare le operazioni di bonifica e di smaltimento dei rifiuti derivanti dalle medesime e' tenuto presso le sezioni regionali dell'Albo nazionale delle imprese che effettuano la gestione dei rifiuti, nell'ambito delle relative attivita' e finanziamenti, ai sensi del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e successive modifiche e integrazioni, un repertorio che identifica le aziende iscritte all'Albo stesso e, su base volontaria, il listino non impegnativo per l'Albo dei prezzi da ciascuna praticati per le diverse tipologie di servizio.



Art. 5.

Copertura finanziaria

1. Agli adempimenti previsti dal presente regolamento, concernenti la mappatura dei siti inquinati e gli interventi di bonifica di particolare urgenza, si fa fronte con le risorse previste dall'articolo 20 della legge 23 marzo 2001, n. 93, finalizzate ai medesimi scopi.
2. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano trasmettono annualmente al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio una relazione sullo stato di avanzamento degli interventi finanziati e sulle somme effettivamente erogate.


Il presente regolamento, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
Roma, 18 marzo 2003
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio
 Matteoli
Il Ministro dell'economia e delle finanze
 Tremonti
 Visto,
 il Guardasigilli:
Castelli





ALLEGATO A

CRITERI PER LA MAPPATURA DELLA PRESENZA DI AMIANTO

 La mappatura ha come finalità quella di evidenziare i alti nei quali è riscontrata la presenza di amianto, ovvero l’utilizzo di materiali che lo contengono, includendo nell’analisi i siti nei quali la presenza di amianto è dovuta a cause naturali.
I dati per la mappatura potranno essere ricavati anche dai censimenti amianto, effettuati ai sensi dell’articolo 10 della legge 27 marzo 1992, n. 257.

Per la mappatura si dovrà tenere conto di

A) CATEGORIE DI RICERCA:

Categoria I - IMPIANTI INDUSTRIALI ATTIVI O DISMESSI

Categoria 2- EDIFICI PUBBLICI E PRIVATI

Categoria 3- PRESENZA NATURALE

Categoria 4-. ALTRA PRESENZA DI AMIANTO DA ATTIVITA’ ANTROPICA

Categoria 1 - Impianti industriali attivi o dismessi

All’interno della categoria I si dovranno distinguere
- Impianti di lavorazione dell’amianto (impianti nei quali l’amianto era utilizzato quale materia prima nell’ambito del processo produttivo);
- Impianti non di lavorazione dell’amianto (impianti nei quali l’amianto è o era presente negli ImpiantI all’interno dei macchinari tubazioni, servizi, ecc) Per quanto attiene le tipologie di impianti che potranno essere considerati urgenti, si fa riferimento a quelli definiti nell’allegato B) lett. a) (attività maggiormente interessate) del decreto del Presidente della Repubblica 8 agosto 1994, tenendo peraltro conto che l’evoluzione tecnologica e strutturale può aver determinato modificazioni che potrebbero escludere attività oramai non più presenti o introducono nuove attività. Dalla ricerca saranno esclusi gli impianti ed edifici costruiti dopo l’aprile 1994.

Categoria 2 - Edifici pubblici o privati

Per quanto riguarda gli edifici, si individuano le seguenti tipologie:
a) scuole di ogni ordine e grado;
b) ospedali e case di cura;
c) uffici della pubblica amministrazione;
d) impianti sportivi;
e) grande distribuzione commerciale;
f) istituti penitenziari;
g) cinema, teatri, sale convegni;
hi) biblioteche;
i) luoghi di culto;
I) edifici residenziali;
m) edifici agricoli e loro pertinenze;
n) edifici industriali e loro pertinenze.

Categoria 3 - Presenza naturale

Per quanto riguarda le aree con presenza naturale dell’amianto, oltre alla mappatura degli ammassi rocciosi caratterizzati dalla presenza di amianto, dovranno essere evidenziate:
a) le attività estrattive, in coltivazione o dismesse di lavorazione di rocce e minerali con presenza di amianto;
b) le attività estrattive, in coltivazione o dismesse, di lavorazione di rocce e minerali senza presenza di amianto in aree indiziate per l’amianto

Categoria 4 -Altra presenza di amianto da attività antropica

Per quanto riguarda l’evidenziazione di aree territoriali omogenee ad elevata diffusione dell’utilizzo di materiali contenenti amianto, si deve fare riferimento soprattutto al dato indicativo sulla quantità di materiali contenenti amianto derivante dal Censimento Amianto. Il dato quantitativo dovrà essere riferito alla popolazione presente nell ‘area ed a rischio di esposizione
B) DATI FONDAMENTALI PER LA MAPPATURA DEI SITI
• Localizzazione completa del sito;
• Estensione del sito;
• Persistenza dì attività - se affermativo comparto e tipologia di produzione;
• Data di dismissione o di abbandono delle strutture presenti;
• Stato di conservazione,
• Accessibilità;
• Distanza dal centro abitato;
• Densità di popolazione interessata;
• Tipo di amianto presente (tipo di minerale);
• Tipologia del materiale (friabile e/o compatto);
• Quantità stimata del materiale;
• Effettuazione di bonifica (esclusa la rimozione);
• Superficie esposta all’aria;
• Presenza di fibre aerodisperse;
• Coinvolgimento del sito in opere di urbanizzazzone, Presenza di programma di manutenzione e controllo;
• Dati epidemiologici (malattie asbesto correlate nel territorio);
• Presenza di cause che creano o favoriscono la dispersione di fibre



ALLEGATO B

CRITERI PER LA DETERMINAZIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA URGENTI

1. La definizione della procedura per la determinazione degli interventi di bonifica urgenti terrà conto dei seguenti criteri:
CRITERI DI PRIORITÀ DI INTERVENTO
• Area di estensione del sito
• Tipologia di attività (comparto, tipo di produzione)
• Attivita in funzione
• Attività dismessa
• Durata del periodo di dismissione
• Stato di conservazione delle strutture edili —accessibilità del sito
• Distanza dal centro abitato
• Densità di popolazione interessata
• Tipologia di amianto presente come materia prima
• Tipologia di materiale contenente amianto
• Quantità di materiale stimato
• Superficie esposta all’aria
• Presenza di confìnamento
• Presenza di programma di controllo e manutenzione
• Concentrazione e diffusione nelle matrici ambientali
• Coinvolgimento del sito in lavori di urbanizzazione
• Presenza di cause che creano o favoriscono la dispersione di fibre
• Dati epidemiologici indicanti aumento delle patologie correlate all’esposizione ad amianto nell’area di mappatura.

2. Nella valutazione dei criteri di cui al punto 1 si terrà conto di quanto previsto dal Decreto Ministeriale 6 settembre 1994, recante “Normative e metodologie tecniche di applicazione dell’articolo 6, comma 3, e dell’articolo 12, comma 2, della legge 27 marzo 1992, n. 257, relativa alla cessazione dell’impiego dell’amianto”, e dalla normativa vigente.

.


ALLEGATO C

RIPARTIZIONE DEI FINANZIAMENTI DI CUI ALL’ARTICOLO 20 DELLA LEGGE 23 MARZO 2001, N. 93.
 
1.TOTALE RISORSE DISPONIBILI:
ANNI 2000 E 2001: € 6.510.517,00
ANNO 2002: € 4.131.655,00

 2. CRITERI DI RIPARTIZIONE:
Le sonmie di cui all’art. 20 della L. 23 marzo 2001, n 93, sono ripartite sulla base dei seguenti cnteri
A) il 50% della disponibilità totale è destinato al finanziamento degli interventi di bonifica di particolare urgenza di cui all’articolo 4;

B) il restante 50 %, destinato al finanziamento delle attivita di mappatura di cui all’articolo 1 è ripartito, secondo la tabella allegata

1) il 50% in quote identiche tra tutte le Regioni e le Province Autonome,
2) il 30% in quote proporzionali alla superficie del territorio,
3) il 20% in quote proporzionali alla popolazione presente


Tabella